Dentro alle emozioni

Dopo una pandemia e una crisi economica globale

Previsioni e realtà

Suona quanto meno strano rileggere oggi gli studi dei più grandi esperti di trend forecasting mondiali rispetto agli scenari futuri elaborati prima della pandemia.

A riguardare ora i punti cardine delle strategie, fa un pò sorridere pensare che ci si fosse concentrati sull’avvento del 5G ed i suoi effetti sulla digitalizzazione: ci si stava preparando ad un mondo dove il 75% delle persone avrebbe avuto accesso ad internet ed il Wi-Fi 6 avrebbe abbattuto ogni barriera di performance degli utenti.
Ci si era concentrati inoltre sull’impatto sulle relazioni umane che questo aumento della digitalizzazione avrebbe avuto e sulla resilienza come fondamento della salute – sancito anche come tema centrale da parte della WHO.

Ci siamo quindi chiesti: alla luce di quanto accaduto a causa del Covid-19, quanta parte di questi studi possono ritenersi ancora validi?

La Matrice WGSN

Per rispondere a questa domanda, prenderemo come base di riflessione le emozioni inserite nella Matrice sviluppata da WGSN in occasione dell’analisi sul consumatore 2022.

Fonte: WGSN – Future Consumer 2022

Lo studio si era focalizzato su 4 emozioni base che avrebbero caratterizzato la popolazione mondiale e dal cui mix gli esperti hanno derivato 3 diverse tipologie di buyer persona 2022.

La paura

Quanto mai reale, quanto mai determinante.

Prima della pandemia e del distanziamento sociale, grazie alla tecnologia, i nostri sentimenti venivano trasmessi rapidamente e su larghissima scala grazie anche ai social e alle emoji.

A destra quelle più utilizzate durante la fase del lockdown (Fonte: Emojipedia)

Possiamo affermare che una delle paure più diffuse a livello mondiale è ancora quella legata agli effetti del global warming sull’ambiente?

Risponde a questa domanda, in una intervista rilasciata al Corriere, lo psichiatra Raffaele Morelli.

In questo periodo qual è l’emozione che ha il codice rosso e ha immediato bisogno di cure?

«La paura, prima del contagio e ora del futuro. Con il sottofondo di un’idea contorta: che le emozioni siano permanenti, mentre sono la cosa più mutevole che c’è. I bambini sono maestri: un minuto prima piangono, quello dopo giocano».

FOCUS

Se fino allo scorso gennaio, il tema della sostenibilità e dell’ecologia era cardine in ogni strategia di comunicazione, oggi il messaggio che deve essere veicolato è quello della sicurezza.

Società asincrona: connessione digitale, ma soprattutto umana

Il periodo che abbiamo vissuto [e che stiamo vivendo a tempo indeterminato] ha aperto una grande, enorme riflessione sul tema dell’evoluzione dei rapporti umani.
Il distanziamento sociale ci ha indotto ad utilizzare ancora di più la tecnologia per rimanere in contatto con i nostri cari e il velo di diffidenza, che mascherine e distanze di sicurezza ci impongono, non fa altro che alimentare questa dissonanza.

Di cosa avrà bisogno quindi ciascuno di noi a partire da oggi?

Sicuramente di un modo nuovo di vivere la società.

In due mesi, ci siamo abituati a consegne in 24h e a produttività flessibile grazie allo smart working, ma abbiamo anche rivalutato l’importanza di una cena in famiglia o di un aperitivo con gli amici e sicuramente diamo un valore diverso al tempo passato in compagnia.

La necessità di contatto umano condizionerà sempre di più la nostra vita.

Cercheremo sempre di più di valorizzare il tempo e ci prenderemo il “tempo di sentire”, non solo con le orecchie ma soprattutto con il cuore.

FOCUS

La strategia comunicativa deve tornare ad essere semplice e dedicare maggior attenzione alla parte emozionale.

Ottimismo, si ma a piccole dosi

Durante i periodi di crisi, abbiamo bisogno di focalizzarci su ciò che è vero, autorevole e verificato e non su quanto ci viene condiviso e venduto attraverso i social.

I media durante il periodo di massima allerta, invece, hanno lavorato in direzione opposta alimentando dubbi ed incertezze.

La speranza di una ripresa della normale vita di ognuno di noi esiste ed è concreta: basta guardare alla Cina post Covid di oggi.

Le persone stanno puntando (seppur lentamente) a riconquistare la loro normalità anche rispetto alle abitudini di acquisto: il 70% dei consumatori si aspetta di ristabilire i consumi abituali pre-Covid nel giro di 2 o 3 mesi.

Fonte: McKinsey

FOCUS

Per poter contare su questa onda di ottimismo e di rilancio dei consumi, è necessario guardare la realtà non attraverso gli schermi degli smartphone ma con occhi e cervello collegati.

Resilienza

Quanto è diventato importante saper resistere, assorbire e riadattarsi con successo alle avversità?

Lo sapevi che le persone che non hanno un buon livello di resilienza hanno difficoltà nelle skills di negoziazione e decision making?

Questo è il momento di accettare le proprie emozioni e rispettarle.

Di trovare nuove opportunità nella crisi.

FOCUS

Empatia e digitalizzazione possono convivere in modo efficace.

Digitalizza solo i passaggi della tua Customer experience solamente dove necessario e bilancia la comunicazione per creare calore umano.

 

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