E’ ancora utile fare previsioni sui social media trend del 2021?

Ogni anno arriva il momento in cui tutte le più grandi aziende che lavorano nel settore del marketing digitale pubblicano ebook, whitepaper o infografiche su quelli che saranno i trend di settore per l’anno a venire, stando alla loro expertise, ai dati di mercato e ai pattern di comportamento degli utenti.

Il 2020 ci ha però insegnato che pur facendo stime e previsioni di quelli che saranno gli scenari futuri, nulla è effettivamente prevedibile. Chi avrebbe mai detto che una pandemia globale avrebbe accelerato l’uso dei canali digitali non solo a livello mondiale ma anche nel nostro Paese, portando di fatto a dei comportamenti di acquisto che altrimenti avremmo conosciuto soltanto tra un paio di anni?

Considerata l’imprevedibilità delle circostanze ma, d’altro canto, anche la necessità delle aziende di avere dei punti di riferimento sulla base dei quali poter pianificare le attività dell’anno prossimo, abbiamo voluto analizzare con occhio critico quelle che sono le stime riportate nel Report di una delle piattaforme per la gestione dei social media più conosciuta: Hootsuite.

Qui puoi trovare la versione integrale del contenuto in inglese che racchiude, in realtà, anche informazioni provenienti da numerose altre fonti autorevoli quali Deloitte, Forrester, GlobalWebIndex ecc.

In questo articolo vedremo assieme quali sono i 5 social trends evidenziati per il 2021 e per ognuno di essi approfondiremo, secondo quello che è il nostro punto di vista, le diverse opportunità che i brand potranno cogliere.

TREND 1 | I SOCIAL COME PONTE PER UNA NUOVA CUSTOMER EXPERIENCE

Ben tre quarti degli 11.000 marketer intervistati a fine 2020 hanno affermato che il loro principale obiettivo da perseguire sui social media sarà l’acquisizione di nuovi clienti.

Solo il 23% ha affermato di considerare il miglioramento della customer experience la loro principale priorità.

Sempre secondo quanto riportato nel Report Hootsuite, per dare un boost al ROI derivante da nuovi clienti, nel 2021 i marketers potranno sfruttare ampiamente le adv sui social. Attraverso questi canali però dovranno, al tempo stesso, essere capaci di costruire relazioni e incentivare la brand loyalty.

Anche dal nostro punto di vista, è fondamentale che le aziende inizino fin da subito a ragionare sulle modalità in cui possono creare delle esperienze che siano il più coinvolgenti possibile, senza dimenticare quanto sia importante la componente umana e relazionale nel dialogo con il consumatore finale. L’elemento della fiducia verso il brand è infatti alla base del concetto di loyalty appena citato.

Una delle possibili strategie è sicuramente lo sviluppo di un Tone of Voice che sia il più trasparente possibile e allineato con i valori dei consumatori.

In secondo luogo, non sono da sottovalutare i benefici derivanti dal lancio di una campagna di micro e nano influencer, considerato sia il forte legame che li connette alla propria fan base che la possibilità di allocare budget ridotti rispetto a quanto richiederebbe una campagna con macro influencer. In quest’ultimo caso infatti sarebbe più difficile cambiare la propria strategia in corso d’opera qualora si presentassero degli scenari imprevisti.

Se vuoi saperne di più su questo argomento, ti consigliamo di leggere l’articolo L’influencer Marketing nel 2020: social media ma non solo.

TREND 2 | I BRAND SI POSIZIONANO NELLE CONVERSAZIONI

Il secondo punto sollevato dal Report in analisi è che, a volte, la miglior cosa che i business possono fare è ascoltare invece che parlare. Tuttavia, in tempi di crisi, le persone vogliono utilizzare i social media per distrarsi e intrattenersi ma, soprattutto, desiderano entrare in contatto con altre persone, non con i brand.

In media, il 32% degli utenti a livello globale, afferma che “trovare contenuti divertenti o di intrattenimento” è la principale ragione per la quale usa i social network.
Per questo, le ads che rientrano in tali categorie di contenuti hanno una maggior probabilità di portare a delle conversioni (intese come acquisti).

Inoltre, nel 2021 i brand più smart saranno quelli che troveranno modalità creative per inserirsi nelle conversazioni con gli utenti invece che cercare di guidarle.

In merito a questo trend, siamo dell’idea che le persone saranno sempre più orientate a interagire con altri individui invece che con le pagine istituzionali di un’azienda. Proprio per questo, uno dei nostri suggerimenti è quello di non focalizzare l’attenzione soltanto sulla comunicazione del brand ma di coinvolgere attivamente anche i dipendenti di modo che si facciano portavoce dei messaggi da trasmettere.

Inoltre, una buona strategia può essere quella di sfruttare i cosiddetti User Generated Contents ossia tutti quei video, immagini, GIF ecc pubblicati direttamente dai consumatori. Perché questo? Perché agli occhi degli altri utenti risulteranno essere molto più credibili rispetto a dei post pre-costruiti da un brand.

Inoltre gli UGC permettono di adattare costantemente la comunicazione a quelli che sono i trend del momento, senza dover stravolgere la pianificazione a monte.

TREND 3 | UNA GENERAZIONE IGNORATA DAI MARKETERS STA ESPLODENDO ONLINE

Stando al Report Hootsuite (ma anche a molti altri studi di settore), i Baby Boomers sono una delle categorie che ha maggiormente incrementato l’uso dei social media con la pandemia da Covid19 – Facebook in particolare.

Il suggerimento che viene dato dalla fonte analizzata è quello di indirizzare i contenuti delle campagne marketing anche a questo target, tenendo conto delle loro passioni ed hobby per riuscire a catturarne l’attenzione.

Dal nostro punto di vista, sarà certamente importante includere tale segmento di mercato nelle strategie marketing. Sarà altresì fondamentale bilanciare gli investimenti  e tenere ben a mente che la chiave di tutto è la capacità di andare a fondo nell’analisi  del proprio target, individuando i relativi bisogni e desideri.

Una volta che si hanno ben chiari questi aspetti si possono utilizzare i più disparati canali per arrivare a loro: la coerenza del messaggio trasmesso rispetto all’identità del brand e l’effettivo valore per il cliente saranno i fattori che ti guideranno nella scelta dei canali più adatti.

TREND 4 | COLLEGARE I DATI SULL’ENGAGEMENT CON QUELLI RELATIVI ALL’IDENTITÀ’ DEL TARGET

Il 69% delle aziende intervistate durante gli scorsi mesi afferma che i social media li abbia aiutati nel mantenere viva la relazione con i propri clienti nei momenti di criticità dettati dalla pandemia in corso.

Il fattore che non permette, stando a quanto riportato da Hootsuite, ai marketers di essere certi di interagire nel modo giusto e con le persone giuste è l’assenza di un-effettiva integrazione dei dati. L’unione delle attività social a pagamento con quelle organiche viene quindi citato come potenziale punto di partenza per avviare questo complesso processo.

Confermiamo che l’integrazione delle fonti di dati e la creazione di una strategia omnicanale sarà necessariamente la strada da seguire – dato che permette di affrontare più facilmente eventuali situazioni impreviste, considerato che i canali attivati per rimanere in contatto con i propri consumatori sono diversificati.

“per il 72% delle realtà intervistate l’emergenza Coronavirus ha, infatti, accelerato di molto (34%) o abbastanza (38%) il processo di trasformazione in ottica omnichannel”.
(fonte: Osservatorio Omnichannel Customer Experience, Politecnico di Milano)

TREND 5 | I PERICOLI E LE PROMESSE DEL BRAND PURPOSE

Nel report in analisi viene riportato che il 60% dei Millennials e Gen Z ha intenzione di fare acquisti da quei business che si sono presi cura dei propri dipendenti e che hanno contribuito positivamente, a livello sociale, durante i mesi più duri della pandemia.

Inoltre, viene sottolineato il fatto che le aziende devo adattarsi a queste nuove richieste dei consumatori, che si muovono in modo sempre più consapevole.

L’aspetto che, secondo il nostro parere, farà effettivamente la differenza sarà la capacità di posizionarsi come un’azienda che supporta realmente cause sociali o ambientali.

Non sarà infatti soltanto una questione di adattare il piano editoriale ai trend del momento ma di allineare la vision alle cause più sentite da parte della tua nicchia di mercato.

Di certo questo non significa cambiare repentinamente la tua brand identity per catturare l’attenzione di uno specifico target, bensì rivedere i processi interni al fine di definire le aree di attività strategica.

Perché pensiamo che questo sia un fattore da considerare per il 2021? Perché, indipendentemente da ciò che accadrà, i tuoi clienti avranno a disposizione una sempre maggior quantità di informazioni, oltre che di alternative tra le quali poter scegliere per i propri acquisti.

La chiave del successo starà quindi nella capacità di entrare a far parte del loro mondo e di allineare completamente la vision aziendale al loro mindset.

Clicca qui per scoprire come i nostri team possono supportarti nella creazione di una social media strategy vincente!

Post Correlati